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Quando a guidarci è il nostro naso. Una pillola di Marketing Sensoriale.

Anche se entriamo trafelati all’ultimo momento, o siamo concentrati sulla lista della spesa, o persino se subiamo la puntata settimanale al supermercato come una tassa da pagare per non morire d’inedia, c’è una cosa che nessuno di noi può ignorare e a quanto pare, influisce sul nostro umore e sugli acquisti: un buon odore.

Si parla da un po’ della rivalutazione dell’olfatto: sottovalutato dalla comunicazione, è stato riscoperto dal marketing (sensoriale) come potente attivatore delle immagini associate.

Un buon profumo (avevo personalmente notato quello di mela e cannella in una catena di abbigliamento) migliora l’umore e non solo. I recettori del naso attivano il sistema limbico, casa delle emozioni, dei ricordi e del senso di benessere. Questo non vuol dire che annusando l’aria profumata di mela saremo travolti dalla voglia irrefrenabile di un paio di pantaloni, ma che stazioneremo più piacevolmente in quegli spazi (come possibile Cliente) e assoceremo in futuro una sensazione gradevole al Brand. E non è poco.

Nei supermercati dove sentiamo il profumo del pane sarà difficile non cedere e comprarne un po’, e magari concedersi il piccolo lusso di una torta in aggiunta.

Ma quali sono i profumi più graditi?

Quelli freschi, limone e lavanda per esempio, sono usati per dare la sensazione di trovarci all’aperto (la British Airways li diffonde nei terminal più affollati); quelli dolci e avvolgenti, come la vaniglia e il talco, ci danno una confortevole sensazione di benessere e calore; quelli di caffè e pane, facile a dirsi, sono un potente richiamo, oltre che utili a risvegliare l’appetito.

Aldilà delle ovvie intenzioni di vendita, ciò che rende l’esperienza di fare la spesa o semplicemente shopping più piacevole e rilassante, potrebbe non essere necessariamente un male, ma rientrare nella “cura” dei propri clienti, cosa che ogni Azienda dovrebbe fare. Non far vagare le persone alla ricerca di un commesso, non gelarle con aria condizionata da gulag Siberiano, non farle spingere carrelli recalcitranti, dovrebbero essere le prime cose a cui pensare: e se poi, risolto tutto questo, viene aggiunto un buon profumo e una musica piacevole, tutti noi che facciamo la spesa non possiamo che godere del risultato e sentirci consumatori sì, ma giustamente più coccolati.

 

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